martedì 29 ottobre 2013

COME SI CHIAMA QUEL DOLCE TIPICO DI NUORO?.... SEBADA

Sebada (Nùoro), sevada, seata, seada si tratta di un dolce tipico del nuorese oggi consumato in tutta la Sardegna e conosciuto in tutto il mondo. Tale dolce tipico della vita pastorale, veniva realizzato in ricordo della transumanza primaverile dal Campidano ai monti della Barbagia.
La sebada antichissimo  dolce  ha molte  similitudini in ricette del mondo antico, ecco alcuni esempi tratti dagli scritti del Prof. Giovanni Fancello docente di storia della gastronomia sarda.
” Già Catone il Censore nel suo libro “De Agri coltura” cita una ricetta che chiama Placenta, che risulta essere un  dolce fatto con una sfoglia di farina impastata con  acqua e formaggio di pecora fresco, ammollato nell'acqua e mescolato col miele.    In un’altra ricetta  chiamata Globi, il formaggio fresco veniva fritto nello strutto e condito con miele.
Nel romanzo del mondo classico, Satyricon di Petronio, è descritta una pietanza che Trimalcione offre dopo un funerale, fatto con farina  e formaggio intriso di miele. Senza trascurare i dvlcia di Apicio: "Fai cuocere il fior di farina nell’acqua calda così da formare una polentina molto spessa che spianerai sul piatto. Una volta raffreddata tagliala a cubetti, formando dei dolcetti, che friggi in olio di ottima qualità. Ritirali e spalmali di miele; insaporisci con pepe e servi. Saranno migliori se si sostituirà all’acqua il latte." Anche Ateneo nel suo Depinosofisti cita dolci simili e uno lo chiama Amorbites: “formaggio e miele mischiali insieme e aggiungi altro miele se ce ne fosse il bisogno”. 
Veniamo alla ricetta. 

INGREDIENTI:











Per la pasta:
  • 500 gr di farina
  • 2 uova
  • 50 gr di strutto o burro
  • sale

Per il ripieno:
  • 550 gr di formaggio fresco
  • 25 gr di semola di grano duro
  • 15 gr di zucchero
  • 1 uovo
  • 1 limone (solo la scorza)
  • 1 arancia (solo la scorza)
  • 1/ bicchiere d’acqua
  • Sale
  • Olio per la frittura

Per addolcire:
  • Zucchero o miele





Difficoltà: Media
Preparazione: 60 min
Cottura: 5/8 min (fusione formaggio) + 4 min frittura sebada

PREPARAZIONE:

Ponete il formaggio in un piatto e avvolgete il tutto con un telo da cucina e lasciate riposare per almeno due notti in modo che il formaggio inacidisce leggermente.
Prendete un tegame, mettetelo sul fuoco e insieme ad un poco d’acqua calda fate fondere il formaggio, aggiungete un pizzico di sale. 


Mescolate fino ad ottenere una pasta abbastanza fluida semiliquida e filante. Aggiungete lo zucchero, la semola poco alla volta aggiungete l’uovo, la scorza del limone e dell’arancia grattugiata e mescolate sino ad ottenerne una crema densa. 


















Togliete dal fuoco, versate il contenuto su un piano ben pulito, possibilmente marmoreo, oppure su carta alluminio, ora con un mattarello stendete bene la pasta in modo che abbia uno spessore di circa 1 cm. Formate dei dischi avente circa 4 / 5 cm di diametro. Conservateli su un piatto oppure una volta asciutti impilati uno sull’altro con interposto un telo.

Versate la farina sulla spianatoia e ponete al centro le due uova e poca acqua tiepida salata. 

 Lavoratelo bene a mano. 

Appena l’impasto risulta liscio unite poco alla volta lo strutto “intradura”, la pasta sarà pronta quando inizierà a scocchiare. 



Stendetela sottile se usate la sfogliatrice usate il penultimo foro, con un piattino fatte il segno sulla sfoglia. Disponete sulla prima sfoglia il disco di formaggio, 


coprite con la seconda sfoglia facendo aderire bene la pasta al formaggio e alla pasta sottostante cercando di fare fuoriuscire l'aria. Una volta sigillato bene ponete sopra il piattino e ritagliate con la rotella dentata taglia la pasta.

 Per la cottura: Scaldate l’ olio e sistemate la sebada. Con un cucchiaio versate l’olio bollente sulla parte superiore per circa un minuto poi rigirate la sebada sull’altro lato fino a cottura. 

Toglietela dal fuoco e sistematela per qualche secondo su carta assorbente in modo da asciugare la frittura. Servite con miele o con zucchero. 


Oppure alla olianese ponete in un pentolino un cucchiaio di zucchero stemperato con del succo d’arancia, quando arriva ad ebollizione aggiungere un cucchiaio di miele, spegnere il fuoco e mescolare bene. Versare il composto sulla sebada.  Mangiatela molto calda perché il formaggio deve filare.

Buon appetito !


mercoledì 23 ottobre 2013

Slow Wine 2014

Tutti pronti per la degustazione dell’anno: appuntamento a Venezia il 26 ottobre per la presentazione di Slow Wine 2014, ospiti di GUSTO – biennale dei sapori e dei territori
  • 237 Vini Slow
  • 232 Vini Quotidiani 
  • 141 Grandi Vini 

info: Slowine 2014


Porgo alla vostra attenzione quelli prodotti in aziende o cantine sarde.


VINI SLOW
  • Cannonau di Sardegna Ballu Tundu Ris. 2010 Giuseppe Sedilesu
  • Cannonau di Sardegna Jerzu Cardedo Ris. 2010 Alberto Loi
  • Cannonau di Sardegna Viniola Ris. 2010 Cantina Dorgali


GRANDI VINI
  • Barrua 2010 Agricola Punica
  • Carignano del Sulcis Is Arenas Ris. 2009 Sardus Pater
  • Vermentino di Gallura Monteoro 2012 Sella & Mosca

VINI QUOTIDIANI
  • Cannonau di Sardegna Baione 2010 Cantina Trexenta
  • Cannonau di Sardegna Sileno 2011 Ferruccio Deiana
  • Carignano del Sulcis Tupei 2011 Cantina di Calasetta
  • Monica di Sardegna Antigua 2012 Cantina Santadi
  • Vermentino di Gallura Funtanaliras Oro 2012 Cantina del Vermentino
  • Vermentino di Gallura Sup. Canayli 2012 Cantina Gallura


Tartufi.......alla marchigiana.

Acqmanif100x140 731x1024 Fiera Nazionale

venerdì 11 ottobre 2013

LANDRIANA FOOD SHOW


Seconda edizione - 12/13 OTTOBRE 2013

“Mangiar sano e goloso”

Eccellenze enogastronomiche e non dei migliori produttori italiani e laboratori interattivi per imparare i segreti della cucina 




Info:http://aldobrandini.it/sito/giardi/piantine.php

YOGURT ALL'ARANCIA

«Bella vita! È la tua garçonnière?»
«La mia garçonnière sta dove io sto. A nord, a sud, a est, a ovest».
«Voi scapoli potete tener sempre la gabbia aperta».
Parra mangiò con appetito, accettò soltanto un bicchiere di Perelada Pescador freddo, lo deliziò la combinazione dello yogurt con succo di arancia e la buccia grattugiata dell'arancia, e anche se gli sfuggì una smorfia di disgusto quando seppe che nella miscela c'erano triple sec e Cointreau, si tranquillizzò dopo che Carvalho gli ebbe assicurato che si trattava di quantità minime. Niente caffè. Parra si tolse un pacchettino di tasca.
«Mi spiace disturbarti, ma ti sarei grato se mi preparassi un'infusione con queste erbe. Se vuoi me la preparo da me».
«Cos'è questo?»
«Una miscela che a noi catalani piace molto: puniol [1] e boldo. Fa un sacco di bene allo stomaco e al fegato».
Dalla stessa tasca prese una scatolina d'argento e da questa due pillole di saccarina che tenne a portata di mano per il momento di bere la tisana. Carvalho si servì una grossa tazza di caffè e due bicchieri di vinaccia cercando l'ironia prima negli occhi e poi nelle parole di Parra:
«Quando arriverà il momento non sarai in forma. Io che contavo su di te per la rivoluzione».
«Ma non ti sei ancora stancato?»
«Il mio vecchio piano è sempre valido. L'ho adattato alle mutevoli circostanze».
Vent'anni prima, Parra aveva calcolato quanti attivisti fossero indispensabili per occupare i punti chiave delle quattro o cinque città più importanti del paese.
«Bisogna aspettare soltanto una falla negli apparati dello Stato e cogliere l'occasione».
Indignato per i progressivi patteggiamenti della sinistra, Parra aveva rinviato il suo piano a un tempo imprecisato, fino a quando le avanguardie della classe operaia avessero recuperato la loro lucidità storica e si fossero liberate dal senso di autocompassione che le spingeva a cercare l'approvazione della borghesia.
«Tieni il tuo alberello. Ma devo precisarti che lavori di questo tipo sono più di effetto che seri. Li ha fatti diventare di moda Tamames nel suo saggio sui monopoli, ma si tratta più di arte plastica che di economia».
«Non mi interessa l'economia, in questo caso mi interessano di più le arti plastiche».



[1]     In catalano:mentuccia.

Manuel Vazquez Montalban – La solitudine del manager
I Canguri / Feltrinelli 


INGREDIENTI:

  • 1 yogurt a persona,
  • 2 arance di cui 1 solo la buccia grattugiata
  • 1 bicchierino di Cointreau
  • 2 cucchiai di zucchero





Difficoltà: Facile
Preparazione: 10 min
Frigorifero: 30/25 min

PREPARAZIONE:


Tagliare l'arancia a metà, spremete le due parti dell’arancia con uno spremi agrumi filtratene il succo e tenete da parte. Con l'aiuto di un cucchiaio scavate bene le due parti dell’arancia e tenete da parte.

Versate in una ciotola lo yogurt il succo dell’arancia e lo zucchero, sbattete bene aggiungete la scorza dell’arancia grattugiata e il bicchierino di Cointreau. 




Versate la crema nelle calotte ottenute con la buccia dell’arancia, ponetele all'interno di coppette in frigorifero per almeno una mezzora.



Servite e buon appetito.