venerdì 11 ottobre 2013

YOGURT ALL'ARANCIA

«Bella vita! È la tua garçonnière?»
«La mia garçonnière sta dove io sto. A nord, a sud, a est, a ovest».
«Voi scapoli potete tener sempre la gabbia aperta».
Parra mangiò con appetito, accettò soltanto un bicchiere di Perelada Pescador freddo, lo deliziò la combinazione dello yogurt con succo di arancia e la buccia grattugiata dell'arancia, e anche se gli sfuggì una smorfia di disgusto quando seppe che nella miscela c'erano triple sec e Cointreau, si tranquillizzò dopo che Carvalho gli ebbe assicurato che si trattava di quantità minime. Niente caffè. Parra si tolse un pacchettino di tasca.
«Mi spiace disturbarti, ma ti sarei grato se mi preparassi un'infusione con queste erbe. Se vuoi me la preparo da me».
«Cos'è questo?»
«Una miscela che a noi catalani piace molto: puniol [1] e boldo. Fa un sacco di bene allo stomaco e al fegato».
Dalla stessa tasca prese una scatolina d'argento e da questa due pillole di saccarina che tenne a portata di mano per il momento di bere la tisana. Carvalho si servì una grossa tazza di caffè e due bicchieri di vinaccia cercando l'ironia prima negli occhi e poi nelle parole di Parra:
«Quando arriverà il momento non sarai in forma. Io che contavo su di te per la rivoluzione».
«Ma non ti sei ancora stancato?»
«Il mio vecchio piano è sempre valido. L'ho adattato alle mutevoli circostanze».
Vent'anni prima, Parra aveva calcolato quanti attivisti fossero indispensabili per occupare i punti chiave delle quattro o cinque città più importanti del paese.
«Bisogna aspettare soltanto una falla negli apparati dello Stato e cogliere l'occasione».
Indignato per i progressivi patteggiamenti della sinistra, Parra aveva rinviato il suo piano a un tempo imprecisato, fino a quando le avanguardie della classe operaia avessero recuperato la loro lucidità storica e si fossero liberate dal senso di autocompassione che le spingeva a cercare l'approvazione della borghesia.
«Tieni il tuo alberello. Ma devo precisarti che lavori di questo tipo sono più di effetto che seri. Li ha fatti diventare di moda Tamames nel suo saggio sui monopoli, ma si tratta più di arte plastica che di economia».
«Non mi interessa l'economia, in questo caso mi interessano di più le arti plastiche».



[1]     In catalano:mentuccia.

Manuel Vazquez Montalban – La solitudine del manager
I Canguri / Feltrinelli 


INGREDIENTI:

  • 1 yogurt a persona,
  • 2 arance di cui 1 solo la buccia grattugiata
  • 1 bicchierino di Cointreau
  • 2 cucchiai di zucchero





Difficoltà: Facile
Preparazione: 10 min
Frigorifero: 30/25 min

PREPARAZIONE:


Tagliare l'arancia a metà, spremete le due parti dell’arancia con uno spremi agrumi filtratene il succo e tenete da parte. Con l'aiuto di un cucchiaio scavate bene le due parti dell’arancia e tenete da parte.

Versate in una ciotola lo yogurt il succo dell’arancia e lo zucchero, sbattete bene aggiungete la scorza dell’arancia grattugiata e il bicchierino di Cointreau. 




Versate la crema nelle calotte ottenute con la buccia dell’arancia, ponetele all'interno di coppette in frigorifero per almeno una mezzora.



Servite e buon appetito.

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